Una Storia di Famiglia

Domus Hortae è l’azienda di famiglia Fioretti impegnata da sempre nella coltivazione di vigneti, che cura con massima dedizione e passione sin dal 1788, valorizzandone le proprie produzioni.

LE NOSTRE RADICI

L’amore per la terra della famiglia Fioretti ha radici lontane.

Alcuni antichi documenti di famiglia, confermati poi dai registri dell’Archivio Diocesano, identificherebbero in Matteo Fioretti il primo avo Fioretti, approdato, nel 1788, nell’agro di Orta Nova, precisamente a Grassano delle Fosse, così come intitolato oggi nelle liste del catasto, per lavorare la terra.

Passo di Grassano, così appellato sulle carte storiche, è una delle contrade adiacenti alla Locatione d’Horta :

contrade tra loro collegate da camminamenti sotterranei che conducono sino al centro abitato, proprio dove era ubicata la Domus di Federico II.

Al di sopra di tali corridoi sono impiantati i vigneti di famiglia.

IL NOME

Il termine Domus Hortae deriva dal latino “Domus”, ossia, residenza intesa come dimora di famiglia, luogo preposto a conservare i sapori di una tradizione che si perpetua in una centenaria agricoltura famigliare,  ma è anche l’antico toponimo della cittadina di Orta Nova. Le parole Domus Horta, infatti,  furono utilizzate da Federico II di Svevia per identificare una delle sue residenze, così su un frammento epigrafico rinvenuto nei pressi della Domus di Orta

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dei GRA ROMANORU IMPEra
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LE SICILIE REX HOC OP Pecu
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Il signore Federico per grazia di Dio sempre Augusto imperatore dei romani re di Sicilia e Gerusalemme fece costruire questo edificio a Orta a sue spese.

Famiglia Fioretti

PUGLIA
Terra di Vino, di Mare e di Storia

Regione dell’Italia meridionale situata più ad est, ponte storico tra oriente ed occidente, per questo ricca di cultura, arte, tradizioni, cibo e vini.

Nonostante sia bagnata da due mari e la sua forma allungata le permetta di godere dei benefici di questa vicinanza, la Puglia è una regione caratterizzata dalla siccità, peculiarità importante per la produzione di ottimi vini.

Il toponimo storico Apulia,infatti, deriverebbe da Apluvia, ovvero terra senza piogge, anche per questo fino alla metà del XX secolo il nome Puglia era utilizzato declinandolo al plurale, Puglie.

IL TAVOLIERE DELLE PUGLIE

E’ un territorio situato nel nord della Puglia ed occupa quasi la metà della Capitanata. Il Tavoliere è una pianura di sollevamento (infatti un tempo era sottomarino) ed è interamente pianeggiante. Si estende per circa 4000 km² tra i monti Dauni a ovest, il promontorio del Gargano e il mare Adriatico a est, il fiume Fortore a nord e Ofanto a sud.

È la più vasta pianura meridionale, geologicamente classificabile come preistorico fondo marino.

Il nome Tavoliere deriva dal catasto romano, organizzato in Tabulae censuariae, sul quale erano annotate le proprietà terriere adibite al pascolo o alle coltivazioni.

Il clima è prevalentemente mediterraneo, influenzato dal mare, anche se in inverno raggiunge molto spesso punte continentali.

Le stagioni primaverili ed estive sono spesso segnate dalla siccità, ciò rende l’ambiente particolarmente adatto alla coltivazione della vite.

Essa, infatti, ha una enorme sopportazione per gli eccessi di caldo, in quanto dispone di un apparato radicale molto sviluppato e capace di raggiungere grandi profondità.

Uno dei più importanti fattori climatici per la coltivazione della vite è l’acqua, che partecipa attivamente al metabolismo e ha un ruolo preminente nella distribuzione di componenti minerali nell’uva.

ORTA NOVA

Orta Nova ridente cittadina situata nel centro del Tavoliere delle Puglie.

Benché recenti scoperte collocano la sua origine in epoca romana, solo nel 1142 il toponimo di Orta è attestato in atti.

Più tardi si avrà notizia di una residenza imperiale, fatta erigere da Federico II, cui fa cenno un frammento epigrafico del quale permane solo una documentazione fotografica realizzata dall’Haseloff agli inizi del Novecento.

Nel 1429 fu istituita la “mena”, cosiddetta Transumanza, regolata poi nel 1447 con nuove norme da Alfonso d’Aragona. A tali pascoli, riuniti in comprensori, fu dato il nome di “locazioni” e nel 1548 venne istituita la “locazione d’Orta”.

Il 2 novembre 1611 il feudo veniva acquistato dai Gesuiti che iniziarono la trasformazione della residenza imperiale. I Gesuiti, noti cultori della coltivazione della vite, cominciarono la modifica del territorio agricolo trasformandone in parte l’assetto.

Espulsi i Gesuiti nel novembre del 1767, il grande feudo ritornò alla corona. Nel 1773, per ordine di re Ferdinando IV l’area fu ricolonizzata, così come si evince dal documento rinvenuto tra le carte custodite dall’Archivio di Stato di Foggia e in parte riportato:

Le famiglie, che concorsero alla censuazione di Orta, vennero dalla Capitanata, dalla terra di Bari e dal Principato Ultra. Essere assegnatari di 10 versure responsabilizzava e incentivava i nuovi agricoltori a diversificare e migliorare le coltivazioni delle terre, fino a quel momento dedite al pascolo transumante e coltivazioni ad esso annesso.

E’ da questo momento in poi che il territorio comincia la sua ascesa in campo viticolo. Dal 1774 in poi, molte le famiglie assegnatarie accorse dalle terre di confine per stabilizzarsi.

Nel 1806 Orta fu eretta a comune autonomo e nel 1863 veniva aggiunto il suffisso Nova per distinguerla da altre località italiane con lo stesso nome.

IL NOSTRO LAVORO

“Le terre del Tavoliere di Puglia che vengono denominate i cinque Reali Siti, e che sono assegnate in censuazione a’ naturali de’ comuni di Orta, Ordona, Carapelle , Stornara e Stornarella, appartenevano altra volta in feudo a’ PP. Gesuiti.

Allorchè nella soppressione dell’ordine gesuitico nel regno di Napoli esse divennero delle proprietà fiscali, volle il Governo accorresse al bisogno degl’infelici agricoltori che fin allora aveano utilizzate, aderendo alle loro domande, e distribuendole ad essi.

Quindi fu che nell’anno 1774 si diedero in censuazione agli abitanti de’ Siti indicati, assegnandone a ciascuno dieci versure ad uso di semina, una casa rurale, ed un pascolo sulla mezzana delle terre stesse pel nutrimento degli animali necessari alla coltivazione.” 

Il forte connubio tra passione e lavoro, ardore e fatica, trasmesso da padre a figlio, ha permesso di lasciare in eredità, oltre ai terreni e ai vigneti, l’amore e la dedizione alla terra alle generazioni della famiglia.

Nel cuore di questa terra, ancora oggi,la famiglia Fioretti, con moderno spirito imprenditoriale, arricchisce l’azienda con competenze tecniche specifiche nella coltivazione e conduzione della vite impreziosendo ciò che l’antica tradizione di una famiglia ha lasciato come passione

IL TERROIR

L’agro ortese è caratterizzato da un suolo alquanto eterogeneo e diversificato nelle varie zone che lo identificano.

Il microclima, con intensa radiazione luminosa e terreni ricchi di calcare, fa si che la vite affondi radici lontane in questo ambiente.

L’insieme di tutti questi fattori fanno si che questo microambiente doni ai vigneti, di questa meravigliosa terra del Tavoliere, particolari caratteristiche. Circondati da monti e da mari, riescono a produrre uve i cui vini avranno complessità aromatica, importante dotazione di alcool ed un corpo consistente. 

In particolare i terreni dell’azienda, ubicati nell’agro di Grassano, sono di medio impasto, calcarei, sub-alcalini e con presenza di scheletro intorno al 20%. La tessitura di questi terreni, grazie all’ottimo drenaggio ed alla presenza delle rocce sedimentarie che lo compongono, darà ai vini mineralità, struttura e alcolicità importante. Il complesso di queste caratteristiche offre la possibilità alle piante di vegetare e di dare al frutto la sua caratteristica tipica, nonché unica, peculiare alla produzione di vini eleganti con una personalità intrigante.

I VIGNETI

I vigneti del’azienda attualmente in produzione, impiantati da 8 a 12 anni fa dopo un’attenta analisi di tutti i fattori pedo-climatici, sono stati eseguiti con l’obiettivo di produrre uve di qualità.

La Domus Hortae fa poco uso della chimica utilizzando preferibilmente prodotti di copertura per combattere le principali ampelopatie della vite. Si segue l’applicazione rigorosa di tutti i principi dell’agricoltura integrata con l’ulteriore esclusione di tutti i prodotti con profilo eco tossicologico sfavorevole sia per l’uomo che per l’ambiente, preferendo l’utilizzo di alcuni preparati per l’agricoltura biologica. L’obiettivo è quello di offrire ai consumatori un prodotto a residuo zero.

​Le erbe infestanti sono gestite con interventi meccanici, favorendo la biodiversità di tutto l’ecosistema vigneto. Le pratiche agronomiche, sono prevalentemente manuali, così come ci è stato trasmesso dai nostri avi, questo per permettere alla vite di raggiungere naturalmente il suo equilibrio con l’ambiente, dalla fase della potatura alla cura di ogni singolo grappolo dalla fase della formazione alla vendemmia. Per le uve destinate alla lavorazione dei vini più longevi, si esegue il diradamento dei grappoli in post-allegagione e la vendemmia avviene dopo l’appassimento dei grappoli sulla pianta, raccolta manuale con attenta selezione dei grappoli.

DALLA VITE ALLA CANTINA

La vendemmia avviene dopo un lieve appassimento delle uve sulla pianta. Raccolta a mano durante le prime ore del mattino, con attenta selezione dei grappoli, viene riposta in cassette di plastica e trasferita in cantina.

Qui viene diraspata, pigiata sofficemente e fatta macerare in tini di acciaio inox da 50 Hl.

Contatto bucce, mosto due settimane, controllo della temperatura del capello di vinaccia, 2 delestage al giorno. Pressatura delicatissima delle vinacce. Batonnage giornaliero sino al primo travaso.

Per informazioni

Telefono: +393284238769

Corso Aldo Moro 85
Orta Nova 71045, (FG)

E-mail: domus.hortae@gmail.com

ORARI:

Lunedì – Domenica: 10:00 – 13:00

Lunedì – Sabato: 17:00 – 20:30

P.iva: 04097890711